Le due creative hanno deciso di scommettere sulla propria isola creando la linea “Amunì”: monili realizzati totalmente in Sicilia da artigiani locali

A Palermo l’arte orafa da sempre vive una forte tradizione. Non a caso le famosissime manchette con la croce di Malta di Coco Chanel vantano un’origine palermitana perché nate dall’ingegno di Fulco di Verdura, cugino di Tomasi di Lampedusa. Quest’heritage manifatturiero non si è perso col tempo, anzi è divenuto un forte punto d’incontro per diverse realtà imprenditoriali. Interessante tra queste è quello di due donne, due designer ma soprattutto due amiche: Maria Pia Nasta e Silvana Sansone. La loro passione le ha spinte a creare un marchio di gioielli che prende il nome dalla crasi dei loro cognomi. Si può quasi affermare che il brand “Nasta Sansone” nasca inconsapevolmente tra i banchi di scuola quando, sin da bambine le due creative si scambiavano ritagli di quaderno con schizzi e disegni, di nascosto alle insegnanti e sotto lo sguardo ammirato dei compagni, che vedevano fiorire sotto i loro occhi forme, intrecci e combinazioni di colori.

Lo stile

Crescendo entrambe si sono distinte nel settore del design orafo per il loro stile personale, diverso ma per molti aspetti complementare. Non hanno mai smesso di scambiarsi pareri, consigli e anche critiche, così un giorno hanno deciso di scommettere sulla propria isola, creando la linea “Amunì”. Realizzati totalmente in Sicilia da artigiani locali, questi monili sembrano guardare avanti, probabilmente perché il loro nome – preso in prestito dal dialetto siciliano – è proprio un invito a non fermarsi, a migliorarsi, a smetterla di lagnarsi e realizzare qualcosa di concreto, tangibile. Ciò che ne deriva è un carosello di forme che appartengono alla tradizione siciliana, rivisitate però in maniera del tutto nuova, modulando materiali insoliti e pietre semi preziose. L’argento 925 millesimi assume sembianze diverse grazie ad una doratura ottenuta da bagno galvanico a spessore in oro 18 carati che fa pensare ad antichi gioielli e a monili del passato. E’ tangibile l’influenza del Mediterraneo, di quegli elementi che di per sé appartengono alla tradizione folkloristica isolana ma che tramite la verve artistica delle due designer assumono una connotazione più preziosa, più artigianale, più handmade.

Gioielli

Ed ecco che la ruota di carretto siciliano, il fico d’india, le coffe di paglia, l’asinello animano orecchini, bracciali, pendenti, anelli: gioielli che per mezzo di questa nuova galvanica in oro giallo non sono omologabili bensì riflettono il loro carattere deciso ed in antitesi con quelli presenti sul mercato. I medaglioni sembrano monete d’oro rinvenuti negli scrigni di antiche navi sepolte negli abissi o da scavi archeologici; indossandoli si sente quell’energia tipica che solo una volta messo piede in Sicilia si può comprendere. Tutto vibra, tutto odora di profumi agrumati, tutto viene travolto dall’aura di splendore e stupore. I gioielli di Nasta Sansone sono un esempio di come da questa terra, paradossalmente difficile, possa nascere qualcosa di unico che la riscatti e la renda allettante come un tempo.

Venera Coco per il Corriere del Mezzogiorno – Sicilia a porter

10 Maggio 2016